“Sono arrivate le vacanze!”
In generale, questa è una di quelle affermazioni a cui si risponde “Che bello!” o “Non vedo l’ora!” ma non per me. Sogno le vacanze – sì come tutti – ma quelle del 2022 che mi aspettano? Quelle sono diventate una preoccupazione, all’insegna di una crisi anticipata di mezza età che in realtà non ho neanche avuto.
Mi spiego nel dettaglio:
1 – Hai presente lo Sziget? Vuoi andare?

I pro: “Per fare una cosa diversa”
I contro:
– LA TENDA: non sono amante del campeggio, forse non ho abbastanza esperienze per ufficializzarlo, ma in tenda ci ho dormito due volte nella vita. La prima volta facevo le medie e questo implica che fossi meno pretenziosa nei confronti dei servizi a disposizione, ma è finita male comunque perché ore 6.37 del mattino l’effetto serra dentro la mia tenda mi aveva già causato confusione.
La seconda volta sono morta di freddo in montagna e ho cercato calore accanto a un cane che si era accucciato e che partecipava con noi all’avventura, ovviamente con uno spirito di adattamento diverso dal mio.

– LA VALIGIA: dallo Sziget si partirà direttamente per la meta successiva ed ecco il mio bagaglio a mano, trolley con 4 ruote, comodissimo solo per chi si muove sull’asfalto. Zainetto per l’esperienza hardcore. Qui non ti puoi permettere di sbagliare suddivisione vestiario, numero cambi, powerbank e disinfettanti.
– LA SCHIENA: proprio per la gestione di cui ho accennato prima, avendo 2 bagagli a mano piccoli non avrò neanche lo spazio per portare qualche tipo di supporto che possa ricordare vagamente un materasso, un giaciglio, una stuoia. Cosa succederà alla mia schiena dopo 3 notti in stile Dobby?

– I BAGNI: ero indecisa se aggiungere “in comune” al titoletto mentre scrivo, ma poi ho pensato che anche se avessi avuto un bagno chimico personale non sarei stata felice. Il mio del caso è anche Nostro, di chi di preciso non lo so, è per questo che le mie ricerche su internet degli ultimi giorni hanno titoli simili a:
“BAGNI PUBBLICI? ECCO LE INFEZIONI CHE PUOI CONTRARRE”
Ma mi sono attrezzata di spray disinfettante, salviette umidificate e rotolo di carta igienica personale che spero possa servire.
– I LADRI: per quanto si possa “credere negli esseri umani” come ci cantava Marco Mengoni, io ho sempre preferito i proverbi popolari e quindi “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!” Non che abbia grandi oggetti personali di valore, ma sai frugare nella roba degli altri è comunque una violazione e poi che io sappia mai nessuno ha pensato di inventare un antifurto portatile per le tende.
– LA STANCHEZZA: i 30 sono i nuovi 20 per alcuni, per me i 30 sono i nuovi 33, gli anni di Cristo. Quelli che preannunciano la fine di un ciclo. Ovvero la fine di quando “non importa che tu sia una camerata in ostello o un posto sul ponte del traghetto, l’importante è andarci!”
E chi mi conosce sa che è stata colpa della mia impulsività, del mio percorso sul non tirarsi indietro e uscire dalla propria area di comfort, ma sinceramente, oggi che manca un giorno al mio ingresso sulla Óbudai-sziget, sto pensando alla struttura che potrebbe avere un nuovo libro horror intitolato: “La ragazza perseguitata dalla Escherichia coli”.

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