Okay, mettiamola così, sei stanca.
E ci credo che sei stanca, tra la spesa, la lavatrice, i sogni mai realizzati, i treni persi, il cuore in frantumi, il capo che ti guarda il culo non appena ti giri, i tuoi giorni in down e quel dannato parcheggio che non si trova mai.
Ci credo e ti credo.
Ti credo quando dici che vorresti scappare. Che questa non è la tua strada. Che passano i giorni e si dimezzano le certezze. Ti credo perchè le tue lacrime sanno di rabbia, non di tristezza.
Da quando mi sono autoproclamato re del mio mondo, ho sempre pensato che nessuno potesse mai spodestarmi, ed invece tu ed i tuoi sorrisi nostalgici ci state riuscendo.
Ed io verrei anche a salvarti, ma non ricordo la strada, fuori piove ed io odio gli ombrelli e rischierei di arrivare da te inzuppato di pioggia, perplessità e mille altre nevrosi con cui divido l’affitto, gli incubi e la vita.
Ed io verrei anche a salvarti, ma questa volta preferisco essere egoista e salvare prima me stesso.
E tu, ora, potresti dirmi “ma tu non hai bisogno di essere salvato”, già…ma ho bisogno di essere egosita, quello sì.
Steo