COCKTAIL DI VORREI

Non so che cocktail scegliere. Non è che non sappia scegliere, è che non so bene cos’è che voglio.

Anzi, forse lo so benissimo.

Vorrei che non esistessero i numeri, che non ci dovessimo confrontare con dati di gradimento, feedback virtuali, pareri in percentuale; vorrei non esistesse la retorica e che ci dicessimo tutto in faccia, senza mezzi termini; vorrei capissi la mia ironia; vorrei che, leggendo ciò che scrivo, pensassi “ma quanto può essere fuori di testa, anche solo a pensare di poter cambiare il mondo con delle parole”; vorrei che ci fossero più input a guardare nuovi film, appassionarci a nuovi dischi e leggere ancora più libri; vorrei che Verdone fosse il mio professore di Storia del Cinema e che i conigli ruggissero, i sogni volassero, i muti stessero zitti; vorrei non aver il bisogno di volere tutte queste cose.

E vorrei usare solo i verbi all’indicativo, senza scomodare congiuntivi e condizionali.

Vorrei che tu non fossi quell’ultima droga che mi manca di provare.

Steo

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